Platea gremita per Peppe Barra durante la chiusura della terza giornata della “Settimana Internazionale dei Dialetti” organizzata dal Centro Universitario di Ricerca in Dialettologia – Progetto A.L.Ba presso l’Università degli Studi di Basilicata. Dopo la premiazione della terza edizione del Concorso di poesia dialettale lucana, l’artista napoletano si è esibito cantando e recitando favole immortali e storie antiche. Come un giullare, Barra ha cantato in lingua napoletana raccontando le poesie scritte da Giambattista Basile fra il 1634 e il 1636 e rielaborando il canto popolare ereditato da sua madre Concetta. Ha intonato la canzone ottocentesca “u vasill”, in italiano “piccolo bacio”. Attraverso la musica napoletana ha spiegato il concetto d’amore, inteso come tormento dell’animo, e quello del tempo infame che divora anche se stesso, quando non ha niente da mangiare, per poi ritornare a casa: una grande vallata dove soffia l’eternità. Peppe Barra, durante lo spettacolo serale, ha battuto sulla debolezza del mondo popolare che viene sempre meno e sull’eccessivo utilizzo dei social network, invitando il pubblico a non utilizzare i telefonini. L’abbinamento dei due elementi, secondo Barra, renderà gli uomini privi di spiritualità e fisicamente deformi per via della gobba. Una serata esilarante in cui l’eclettico artista ha allietato un pubblico amante della lingua napoletana.