E poi ti chiedono: Da dove vieni?
Dalla Basilicata. Basilicata!
Ah si, allora ciao Basilico!
No io sono lucano! Lucano?
E dov’è la Lucania?
È al Sud, è un angolo di mondo racchiuso fra tre terre […]
Ed è una bellezza[…]
Devi sapere che in Lucania quando ti svegli vedi il sole,
i monti e il nibbio, che è il re dei cieli lucani,
con il suo volo controlla la vita del paese,
quel paese che sembra indifferente allo scorrere del tempo […]
In Lucania puoi decidere se andare al mare sullo Ionio o sul Tirreno,
senza uscire dalla tua regione
(Michele Incampo)
In tutte le cosmogonie, le teorie mistiche sull’universo che sono all’origine della civiltà umana, si ritrovano quattro elementi: la terra, l’acqua, il fuoco e l’aria. Si tratta di una rappresentazione culturale e religiosa delle origini del cosmo comune alla visione umana delle civiltà occidentali e orientali, che concepivano una stretta connessione tra il microcosmo umano e il macrocosmo naturale. Tra l’uomo e il cosmo si stabiliva un rapporto tale, tra i quattro elementi, che dal loro equilibrio si sviluppava la vita della specie umana e la sopravvivenza del cosmo. Tenere d’occhio l’ambiente, essere costantemente informati sui servizi, conoscere gli strumenti a disposizione, può essere un vantaggio per migliorare la qualità della vita, a livello sociale e ambientale. Ulisse rappresenta l’aspirazione all’assoluto, è un personaggio moderno affamato di conoscenza. Egli può essere ritenuto come l’exemplum dell’uomo dell’umanesimo, insofferente ai dogmi e ai limiti imposti dalla divinità, arso dal desiderio di sconfinare in nuove verità, di raggiungere un qualcosa di sconosciuto, sicuro del fatto che può ricavarne soddisfazione e appagamento.
“Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”:
così ci avverte il sommo poeta. Ma cos’è la conoscenza? Essa è tutto
ciò che abbiamo e tutto ciò che ci rimane, anche quando ogni cosa sembra
perduta. L’unico modo per essere indipendenti, anche quando siamo
subordinati a qualcosa o a qualcuno, l’unica via per essere liberi,
persino essendo schiavi. In fondo noi siamo quello che conosciamo, anche
e soprattutto ai nostri giorni. Il nuovo millennio appena iniziato
potrebbe essere denominato “l’era della tecnologia”. E’ comunemente
accettata ormai la tesi che ha portato gli storici a definire gli ultimi
decenni del Novecento e questi primi anni del nuovo secolo XXI come il
periodo della terza rivoluzione industriale, che ha come epicentro
l’informatica. L’informatica, quindi, è diventata una componente
fondamentale e ormai indispensabile per la vita quotidiana, associata
però a una sua “alleata” con la quale costituisce un binomio ormai
inscindibile: la tecnologia.
La binarietà che accompagna e accompagnerà i prossimi decenni della
nostra vita e il nostro modo di vivere è appunto la cosiddetta
“tecnologia informatica”: in essa è racchiuso tutto un mondo, il nostro
mondo, che ci sta trasformando e condizionando. Questa combinazione
strategica possiamo vederla attorno e dentro di noi, non solo in senso
figurato, ma spesso anche in senso letterale: dai cellulari, al personal
computer, dall’i-pod, alle e-mail, alle app. utilizzando questi
strumenti, ogni cittadino può cercare e trovare le informazioni di cui
ha bisogno.
Il monitoraggio ambientale può essere affrontato diversamente a seconda che si tratti di un’attività scientifica o tecnologica in senso stretto o che il monitoraggio sia inteso come un impegno da parte dei cittadini per vivere in condizioni di sicurezza, per collaborare alla protezione dell’ambiente, per costruire un senso comune di rispetto dell’uomo e della natura. Il progetto “Risk Communication and social mediation. Strategie per una migliore informazione ambientale”, coglie appieno la filosofia del rispetto e della reciprocità tra l’uomo e la natura. Il progetto pone l’attenzione sulla facilitazione dell’acquisizione delle informazioni e delle peculiarità presenti sul territorio lucano. Promosso da Farbas, (Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata), è destinato alle Amministrazioni comunali, alle scuole di primo e secondo grado, agli Enti Parco e ai cittadini. Il progetto si divide in tre sottoprogetti: “Digitalizzazione Servizi Ambientali e Sociali”, “Comun-in mare: comunicare e informare lo stato del mare”, “Lucania Natura Madre”, prendendo come luoghi di riferimento le coste lucane e l’intero territorio regionale.