Al mare Jonio (1896)
Grecia, qui fosti! Questo mar fu specchio
A le tue scole cittadine, ai tuoi
Interrogati oracoli profondi,
Ai tuoi sonanti portici!(…)
Ridea l’Olimpo su quest’onde aperto,
O radiante mare, e tu parevi
Anfiteatro azzurro, a cui spalliera
Eran verdi colline, ardue montagne
Greche, Japige, Sicule, Lucane,
E di Morea le balze; anfiteatro,
Ove fragranti de l’elisia rosa
Scendean gli eterni a visitar la terra.
Nicola Sole
Ippocrate sapeva che “ogni forma di vita proviene dal mare”, e che le insenature marine dove l’acqua è particolarmente bassa, dove la concentrazione di sali minerali è alta, fungono da culla della vita. Poiché oggi la nostra salute è sempre più minacciata dall’inquinamento ambientale e dal consumo di alimenti di scarsa qualità, è proprio partendo dall’acqua del mare, dalle coste frastagliate del Mediterraneo, dai suoi fondali ricchi di poriferi alghe e minerali, che è possibile monitorare la qualità delle acque e di individuare nuove risorse naturali di interesse farmacologico.
Le coste della Basilicata contano circa 70 Km, divisi fra la costa ionica e quella tirrenica. Terra tra due mari, meravigliosa nella sua diversità, la bellezza della Basilicata è nei suoi contrasti. Si passa da paesaggi deserti, freddi, quasi lunari, a zone ricche di montagne e boschi, fino ad approdare sulle sponde del mare. La costa tirrenica lucana, su cui si affaccia Maratea, è lunga circa 30 km ed è compresa tra Punta dei Crivi e la spiaggia “d’a Gnola”. Una notevole varietà di ambienti caratterizza il territorio costiero che si sviluppa tra piccole insenature, promontori, isolotti, cale, costiere, scogli, grotte, spiaggette e fondali marini. Il mare, uno dei più puliti d’Italia, ha un fondale roccioso molto profondo. In alcuni punti della scogliera affiorano coralli e conchiglie fossili che testimoniano la presenza di fauna marina in tempi antichi.
La costa ionica lucana, che si estende per circa 35 km da Metaponto a Nova Siri, è definita geograficamente dai tratti terminali dei fiumi Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni, dal mare Ionio e dai primi terrazzamenti delle colline interne dominanti la vasta pianura alluvionale. Ultima propaggine della fascia di pianura che dalla bassa collina materna si estende verso il mare Ionio, offre vasti arenili di sabbia finissima con fondali poco profondi e spiagge ampie di sabbia e ciottoli nel tratto di costa più a sud che guarda verso il Parco Nazionale del Pollino. Due coste differenti: da un lato la costa ionica si profila bassa sul livello medio del mare, dall’altro la costa tirrenica si presenta rocciosa e con profilo pressoché allineato, ma alquanto accidentato. Le caratteristiche della fascia costiera tirrenica e ionica si riflettono nei fondali immediatamente demersi. Sulla costa ionica, dalla battigia al largo, prevale una situazione che può essere schematizzata in 4 tipologie di fondali: fino alla profondità di circa 10 metri e ad una distanza media dalla costa di circa 800 metri, i fondali sono costituiti da sabbie mediofini e fini in cui sono presenti varie alghe fotofile . La costa tirrenica, è fisicamente diversa da quella ionica,è una costa rocciosa che si riflette nei fondali immediatamente prospicienti fino ad isobate di 25-30 metri. Nell’infralitorale dominano le comunità algali e, intorno ai 20 metri, regna incontrastata la Posidonia oceanica, una pianta che fornisce ossigeno, vero e proprio polmone verde marino. Oltre i 35 metri sono presenti alghe rosse e madreporari, i molluschi, spugne e spirografi.
Alghe e spugne vengono studiate per analisi ambientali e territoriali e per nuove frontiere della medicina. Da sempre l’uomo ha cercato di carpire i segreti della natura per curare e preservare. Il progetto “Monitoraggio Acque Marine” muove i suoi passi in quest’ottica. Promosso dal Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi di Basilicata, curato dal prof. Luigi Milella, il progetto studia le acque marine costiere e profonde della Basilicata con metodologie innovative. Oggetto dello studio i poriferi e le alghe, indicatori privilegiati per l’inquinamento delle acque. Lo scopo dello studio è l’attivazione di una nuova linea di ricerca specificamente dedicata allo sviluppo di strumenti per il monitoraggio delle acque della Basilicata, l’individuazione di nuove risorse naturali di potenziale interesse farmacologico e la preservazione dello stato di qualità ambientale delle acque marine e costiere mediante lo studio delle specie di poriferi e alghe.